Salviamo “La Commenda” e Villa Ciardi-Baciocchi.

 Le Ville dei Napoleonidi in Italia nei Comuni di Ruda e Fiumicello Villa Vicentina (ex provincia di Udine). Appello per salvarle.
Lettera inoltrata al Ministro per i beni e le attività culturali della Repubblica Italiana: dott. Alberto Bonisoli, al Presidente della Regione FVG: dott. Massimiliano Fedriga, all’on. Vittorio Sgarbi, alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia: dott.ssa Simonetta Bonomi e al Musée national de la maison Bonaparte di Ajaccio.

(si attende riscontro)

Villa  Gorgo – Baciocchi – Ciardi (foto: M. Tomaselli)

 

Con la presente lanciamo un appello alle istituzioni, affinché “La Commenda” e “Villa Ciardi – Baciocchi”, due dimore storiche di campagna ubicate nei Comuni di Ruda e Fiumicello-Villa Vicentina dell’UTI Agro Aquileiese dell’ex Provincia di Udine, non scompaiano definitivamente, inghiottite dalla vegetazione, o crollino sotto i colpi del tempo e dell’abbandono. Si tratta di due architetture che, senza dubbio, rappresentano un patrimonio dal valore inestimabile e che, nei secoli, hanno ospitato cavalieri in partenza per la Terrasanta, discendenti di Napoleone e lo scienziato Pasteur. Un complesso di edifici che racchiude peraltro significativi frammenti di storia, non solo per l’Italia, ma anche per la Francia, quando il nostro Belpaese faceva parte del progetto imperiale di Napoleone, secondo una corrente di pensiero post-illuminista, che si radicò anche nell’attuale territorio della regione Friuli Venezia Giulia dando sviluppo a numerosi eventi storici, i quali, riuscirono ad influenzare il progresso sociale e culturale di buona parte dell’Europa.
Potremmo suscitare ammirazione per questi due edifici, e invece “La Commenda” – così come ancor oggi si chiama – oramai è ridotta a un cumulo di rovine, ignorata dai più, nonostante le sue origini abbiano genesi lontane datate addirittura dagli inizi del II millennio. Dapprincipio fu rifugio per crociati e pellegrini e nel 1211 assunse il nome di “hospitale di San Nicolai di Levata”: tale luogo allora fu affidato alle proprietà dei Cavalieri dell’Ordine dell’Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme (oggi conosciuti come Cavalieri di Malta).
Il palazzo incrociò nel secondo millennio diversi destini, toccati sempre dalla malasorte.
Arrivando al periodo fra 1700 e 1800, troviamo che Maria Anna Bonaparte, granduchessa di Toscana (detta Elisa), sorella esiliata di Napoleone, assieme al marito Felice Baciocchi, aveva trascorso gli ultimi anni della sua vita proprio nella vicina villa Ciardi-Baciocchi (oggi in Comune di Fiumicello-Villa Vicentina), acquistata dalla nobile famiglia vicentina Gorgo e ristrutturata con l’inserimento di preziosi reperti archeologici provenienti da Aquileia, secondo il modello delle ville toscane, su progetto dell’architetto di corte Charles de Sambucy. Quando, il 7 agosto del 1820, ad appena 43 anni, Anna Maria Bonaparte, morì nella stanza che oggi è la camera da letto dell’attuale proprietario Maurizio Waschl, sua figlia Elisa, ereditando l’intero patrimonio familiare, come unica diretta discendente (dopo la morte prematura del fratello Federico Napoleone, caduto da cavallo), decise di acquistare la vicina Commenda e di ristrutturarla. Nel restauro furono inglobati i resti dell’antico convento templare-giovannita, conservando le finestre medioevali dell’arco ogivale e realizzando una serra con meravigliose inferriate, detta “la grotta delle aquile”, dove si coltivavano piante pregiate giunte da ogni dove.
Nel 1868 la tenuta, divisa attualmente nei territori dei Comuni di Fiumicello-Villa Vicentina e Ruda, fu venduta a Napoleone III, il quale la intestò all’unico figlio: il principe imperiale Eugenio Luigi Napoleone, morto poi in Sudafrica. Nel 1919 fu acquistata dalla famiglia Ciardi che da allora ne è proprietaria. Maurizio Waschl, ultimo loro discendente, oggi vi gestisce un’azienda agricola.
A Villa Gorgo-Ciardi, c’è un bellissimo mosaico romano. I granai napoleonici sono tra i pochi in Italia appartenuti alla famiglia Bonaparte. Lungo la facciata esterna vi sono numerosi reperti romani. La cantina e i granai hanno una notevole importanza storica, così come il resto della villa. A queste significative testimonianze si aggiungono: la camera da letto originale di Maria Anna Bonaparte (detta Elisa), e cinque carrozze del XIX secolo, una delle quali appartenuta a Filippo Camerata, marito di Elisa Bonaparte, un’altra probabilmente a Felice Baciocchi, ancora oggi custodite nelle rimesse della villa Gorgo-Ciardi. Inoltre si racconta che, alla morte del figlio, Elisa Bonaparte abbia piantato a suo ricordo un albero, proveniente dall’isola di Sant’Elena, luogo dove morì Napoleone Bonaparte.
Dalle istituzioni pubbliche nulla è stato fatto per preservare questo immenso patrimonio. La “Commenda” è per buona parte distrutta. L’unica cosa ancora in piedi è la facciata della “grotta dell’aquila”. Ma anche per questa caso nessun ente ha mai preso a cuore la situazione.
A complicare le possibilità di mantenimento da parte di privati, ci sono la soggezione degli edifici alle Belle Arti e a una serie di altri vincoli. Riteniamo che non sia possibile che tutti i costi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili –in questo caso spropositati- siano a carico dell’attuale proprietario Maurizio Waschl che, peraltro, non è in grado di sostenerli. Più volte abbiamo chiamato gli uffici della Soprintendenza di Udine e la precedente giunta regionale per chiedere aiuto, ma finora, nonostante gli apparenti interessamenti, nessuno ci ha ascoltato, nemmeno facendo seguire un sopralluogo.
Viceversa, sono arrivate le massime disponibilità del prof. Luigi Frati, presidente dell’Istituto Pasteur Italia, della Fondazione Cenci Bolognetti e del dottore Fabio Benedetti del Museo Napoleonico di Roma.
Chiediamo alle istituzioni di effettuare, per il tramite dei propri Uffici, almeno un sopralluogo, affinché verifichino di persona la situazione in cui versa questo complesso, estendendo l’invito anche al Musée national de la maison Bonaparte di Ajaccio, in modo da raccogliere elementi utili a capire quali possano essere le strade migliori per il recupero e/o la salvaguardia di questi complessi. Pensiamo si possano trovare soluzioni alternative alla perdita totale di questa memoria storica, ricordando che il Friuli, in fatto di patrimonio storico–artistico–culturale, ha già perso tantissimo.
Crediamo sia necessario affrontare con urgenza questa situazione di emergenza con procedure conseguenti. Il patrimonio delle due ville si sta perdendo sempre più, registrando diversi crolli. Si dovrebbe pertanto intervenire in maniera rapida, sempre nel rispetto dei vincoli di conservazione dei beni storici. Sarebbero opportuni interventi economici da parte del Ministero per i beni e le attività culturali o l’ottenimento di fondi speciali dalla Regione Friuli Venezia Giulia, almeno per la messa in sicurezza e la salvaguardia delle strutture ancora esistenti. Altrimenti in pochi anni arriveremo alla perdita di questa preziosissima testimonianza dei napoleonidi in Italia.
Si allega il materiale finora apparso sui giornali locali.
Rimaniamo a disposizione e Vi ringraziamo per l’attenzione.

Lì, 22 novembre 2018
Il Presidente di
Cervignano Nostra
arch. Michele Tomaselli

L’incaricato della Proprietà
sig. Sergio Serdino

 

Traduzione in francese (a cura di Benedetta Bosco)

Sauvegardons « La Commenda » et la Villa Ciardi-Baciocchi. Les villas des Napoléonides en Italie, dans les communes de Ruda et de Fiumicello-Villa Vicentina (anciennement rattachée au département d’Udine). Ceci est un appel à la sauvegarde.

Par la présente lettre, nous lançons un appel aux institutions, afin que les deux demeures historiques de campagne, « La Commenda » et la Villa Ciardi Baciocchi, situées dans les communes de Ruda et de Fiumicello -Villa Vicentina dans le territoire de l’Union Territoriale Intercommunale « agro acquileise » anciennement rattaché au département d’Udine, ne disparaissent pas définitivement, avalées par la végétation ou détruites pas les ravages du temps. Ces deux architectures représentent sans aucun doute un patrimoine d’une valeur inestimable et ont hébergé des cavaliers en route vers la Terre sainte, des descendants de Napoléon et le scientifique M. Pasteur. De plus, cet ensemble d’édifices rassemble des fragments d’Histoire significatifs, non seulement aux yeux de l’Italie mais aussi aux yeux de la France, étant donné que le Belpaese faisait partie du projet impérial de Napoléon, influencé par le courant post-illuminisme. Ce même courant se radicalisa également dans la région du Friuli-Venezia Giulia et donna lieu à de nombreux événements historiques qui influencèrent le progrès social et culturel dans une bonne partie de l’Europe.

Notre région pourrait être enviée pour ces deux monuments. Cependant, « La Commenda » – tel est encore son nom à ce jour – est désormais réduite à amas de ruines ; elle est ignorée par nos contemporains, bien que ses origines vont puiser jusque dans l’Antiquité et remontent même au début du IIème millénaire.
A l’origine, « La Commenda » fut un refuge pour les Croisés et les pèlerins ; en 1211 elle acquit le nom de « Hospitale di San Nicolai di Levata » : ce lieu fut alors confié aux propriétés des Cavaliers de l’Ordre de l’Hôpital de Saint Jean (connu à ce jour sous le nom de « Cavaliers de l’Ordre de Malte »).

Au fil du IIème millénaire, le palais croisa la route de nombreuses destinées, toujours frappées par le mauvais sort. Entre 1700 et 1800 Maria Anna Bonaparte, grande-duchesse de Toscane (surnommée Elisa) et sœur exilée de Napoléon, passa les dernières années de sa vie dans la proche Villa Ciardi Baciocchi (située aujourd’hui dans la commune de Fiumicello-Villa Vicentina) en compagnie de son mari, Felice Baciocchi. La Villa avait été acquise par une noble famille de Vicenza, les Gorgo, et fut restaurée selon le projet de l’Architecte de cour, M. Charles de Sambucy, en y insérant des pièces archéologiques précieuses originaires d’Acquileia, suivant le modèle des Villas toscanes. Lorsque Maria Anna Bonaparte mourut à tout juste 43 ans, le 7 août 1820, (dans la chambre qui appartient à ce jour au propriétaire actuel, Maurizio Waschl), sa fille Elisa, seule et unique héritière de l’ensemble du patrimoine familial (après la mort de son frère Federico Napoleone tombé de cheval), décida d’acheter la proche Commenda et de la restaurer. Au moment de la restauration furent englobés les vestiges de l’ancien couvent templaire-jeannite, en conservant les fenêtres moyenâgeuses de l’arc ogival et en réalisant une serre, aux barreaux magnifiques, appelée « La grotte des aigles », où plusieurs plantes d’origines variées étaient cultivées.

En 1868 la demeure, qui se trouve actuellement partagée entre la commune de Ruda et celle de Fiumicello-Villa Vicentina, fut vendue à Napoléon III, qui la mit au nom de son unique fils : le Prince impérial Eugène Louis Napoléon, décédé par la suite en Afrique du Sud.
En 1919 la Villa fut acquise par les Ciardi, qui en sont depuis les propriétaires. Maurizio Waschl, leur unique descendant, y gère actuellement une entreprise agricole.

Dans la Villa Gorgo-Ciardi se trouve une très belle mosaïque d’époque romaine. Les greniers napoléoniens comptent parmi les rares greniers en Italie ayant appartenu aux Bonaparte. Tout le long de la façade extérieure on peut observer de nombreux vestiges romains. Le sous-sol et les greniers possèdent une importante valeur historique, tout comme le reste de la Villa. D’autres témoignages s’ajoutent à ceux, significatifs, que nous venons d’énumérer : la chambre originale de Maria Anna Bonaparte (surnommée Elisa) et les cinq carrosses du XIXème siècle, dont une ayant appartenu à Filippo Camerata, mari d’Elisa Bonaparte et une autre à Felice Baciocchi. Les deux sont conservées à ce jour au dépôt de la Villa Gorgo-Ciardi. De plus, on raconte qu’en souvenir de son fils décédé, Elisa Bonaparte aurait planté un arbre provenant de l’île de Sainte Hélène, où mourut Napoléon.

Aucun geste n’a été fait de la part des institutions publiques afin de préserver ce patrimoine immense. La « Commenda » est en bonne partie détruite. La seule chose qui tient encore débout est la façade de la « Grotte de l’aigle ». Toutefois, aucun organisme n’a pris à cœur cette situation. Ce qui rend la prise en charge des travaux par les particuliers encore plus complexe, c’est la dépendance de ces monuments aux Beaux-Arts et toute une série d’autres contraintes. Nous estimons que les coûts de manutention ordinaire et extraordinaire des immeubles – qui sont disproportionnés – ne peuvent pas être à la charge de M. Maurizio Waschl, propriétaire actuel, qui de plus n’est pas en mesure d’y faire face. Nous avons à plusieurs reprises fait appel à la direction générale d’Udine et au conseil régional précédent afin de demander de l’aide. Toutefois, jusqu’ici, malgré un intérêt apparent, personne n’a écouté notre demande et aucune inspection n’a eu lieu. De l’autre côté, le Professeur Luigi FRATI, Président de l’Institut Pasteur d’Italie, la Fondation Cenci Bolognetti et le Docteur Fabio BENEDETTI, du Musée Napoléonien de Rome, nous ont fait part de leur soutien.

Nous demandons aux institutions d’effectuer, par le biais de leurs services internes, au moins une étude des lieux, afin qu’ils vérifient personnellement la situation dans laquelle se trouve ce complexe d’édifices. Nous y invitons également le Musée national de la maison Bonaparte d’Ajaccio, pour que nous puissions recueillir des éléments utiles à la compréhension des initiatives à mettre en place, destinées à la récupération et à la sauvegarde de cet ensemble.

Nous sommes certains de pouvoir trouver des alternatives à la perte totale d’une telle mémoire historique et nous tenons à rappeler que le Friuli a déjà perdu une grande partie de son patrimoine historique, artistique et culturel. Nous estimons nécessaire d’affronter rapidement cette situation d’urgence à l’aide de procédures adaptées. Le patrimoine des deux édifices est en train de disparaître à cause de certains effondrements. Il faut intervenir de manière rapide, toujours dans le respect des contraintes de la protection des biens historiques. Une intervention économique de la part du Ministère de la Culture serait souhaitable, ou bien l’obtention de fonds spéciaux de la Région Friuli-Venezia Giulia, au moins pour la mise en sécurité et la sauvegarde des structures encore existantes. Dans le cas contraire et dans peu de temps, nous serons condamnés à voir disparaître ce témoignage précieux des Napoléonides en Italie.

Vous trouverez en pièce jointe le matériel paru jusqu’à ce jour dans les journaux locaux.
Nous restons à votre disposition et vous remercions pour votre attention.

Fait à Cervignano del Friuli, le 22 novembre 2018,
Le Président de Cervignano Nostra
Monsieur TOMASELLI Michele

Le chargé de la Propriété
Monsieur SERDINO Sergio

 

Come si presentava a fine del XIX secolo: “La Commenda”. (Archivio: M. Tomaselli)

 

Come invece si presenta oggi una parte della “Commenda”. (Foto: M. Tomaselli)

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