Archivi per il Tag: Franco Sclauzero

PRESENTAZIONE DELLA RIVISTA “CERVIGNANO NOSTRA” N. 12

Venerdì 24 luglio alle ore 21 al parco Europa Unita di Cervignano nell’ambito di “Un estate al parco insieme nel cuore di Cervignano”, si presenta il NUMERO 12 della Rivista “Cervignano Nostra”, vanto della cultura cervignanese, fondata da Antonio Rossetti nel 2009 e oggi portata avanti da Michele Tomaselli su sostegno della Credifriuli.
Modera l’incontro il professore Ferruccio Tassin
L’evento sarà allietato dalle note del fisarmonicista Guerrino Mazzon.
Interventi di Michele Tomaselli (direttore della Rivista) e degli autori/autrici Martina Delpiccolo, Orsola Venturini e Stefano Perini.
Durante l’incontro sarà premiato lo scultore Franco Sclauzero per l’impegno profuso in oltre 40 anni di attività.

200 POSTI A SEDERE SU PRENOTAZIONE CHIAMANDO IL 370 3215483 NEL RISPETTO DELLE NORMATIVE VIGENTI IN MATERIA DI CONTENIMENTO DEL CONTAGIO DA COVID 19. (IN CASO DI MALTEMPO: LUOGO DA DEFINIRE)

 

Dall’introduzione (per estratto)
La Rivista in uscita come nell’edizione precedente, mantiene la copertina e uno spazio dedicato al vincitore del Premio “Cervignano Nostra” edizione 2019. Similmente al numero passato alcuni articoli varcano i confini comunali comprendendo delle vicende svoltesi nel circondario. I temi variano e spaziano da contributi più propriamente storici ad altri di interesse storico – etimologico, architettonico e artistico.
Ma veniamo al loro resoconto.
Diversi autori, tra cui il Sindaco Gianluigi Savino e l’ex sindaco di Cervignano, Pietro Paviotti, ci illustrano aspetti e filosofie di vita del vincitore del Premio “Cervignano Nostra”: Mario Matassi, insegnante e punto di riferimento della Comunità. Si ricostruisce la vita di un uomo che da sempre si è occupato della nostra città. Col suo modo di essere ha partecipato alla vita pubblica di Cervignano, sia in ambito sociale – culturale che sportivo.
Fortemente impegnata nella cultura è anche Adriana Miceu, che da anni si dedica a scavare nelle memorie per riscoprire le storie del territorio: in un bel saggio riferito ai secoli passati, ci racconta quali difficoltà incontravano i viaggiatori nel muoversi e come fosse facile fare brutti incontri. Sempre sul tema delle memorie è il testo del decano di “Cervignano Nostra”, Dorino Del Mondo, il quale ripercorre la storia della batela, la tipica imbarcazione dell’alto Adriatico a fondo piatto, che in passato veniva utilizzata anche per navigare lungo l’Ausa.
La toponomastica è lo specchio fedele della storia di un territorio, che riporta i nomi dei luoghi, dei personaggi e degli eventi che hanno modellato la storia e la vita di una comunità. Disciplina che ci consente di avere informazioni uniche e non comunemente individuabili nei documenti. Non sempre però l’interpretazione dei toponimi è univoca e scontata, come dimostra l’etimologia di Muscoli, ancora oggi di incerta decifrazione: motivo che ha spinto Antonio Rossetti a fare alcune interessanti considerazioni sull’origine di questo antico nome.
Alla stirpe degli Antonelli è invece dedicato il lungo articolo del discendente Renzo, che attraverso la storia dei suoi antenati ricorda le importanti attività cervignanesi di famiglia, tra cui il “Bar Nave” di Piazza Grande e “l’albergo Zanier” sul porto. Ad un’altra famiglia cervignanese di osti è rivolto invece l’approfondimento dell’erede Martina Del Piccolo che ricorda l’osteria “Alla Città di Trieste” un tempo ubicata in Ta Braida, nell’attuale piazza Indipendenza.
In un periodo di avvenimenti epocali che hanno cambiato il volto della grande storia, continuiamo come da tradizione a parlare della Grande Guerra, rispolverando vicende tristi o a lieto fine. A tal proposito Gabriella Burba ricorda i nonni Valeria Kurz e Nicoletto Gregori, i quali, da irredentisti, contribuirono a rivendicare l’italianità delle nostre terre, mentre Stefano Perini ricostruisce la vita nella retrovia di Vittorio Bonadé Bottino, ingegnere, che legò il suo nome alla progettazione di grandiosi edifici dell’industria italiana, quali il Lingotto, la Vetrocoke di Porto Marghera, e Mirafiori. Di un’altra testimonianza di retrovia scrive Giorgio Milocco, che parla del fallimento di Attilio Pinzani, possidente e proprietario della “Villa Veneta” di Crauglio. Ferruccio Tassin ci presenta alcuni luoghi della Galizia polacca, visitati nel corso di un suo recente viaggio, a memoria di tutti i soldati friulani che indossarono la divisa d’Austria-Ungheria. Alla seconda guerra mondiale si riferisce invece il testo di Orsola Venturini che riporta i tragici avvenimenti che coinvolsero Cervignano dopo la resa concordata: il 29 aprile 1945 per rappresaglia vennero uccise 21 persone i cui corpi furono recuperati da alcune donne coraggiose che per la prima volta vengono ricordate e ringraziate.
Dell’architettura del Comune di Torviscosa e delle sue peculiarità industriali ci parlano due differenti ricerche a firma di Gabriella Tonello e di Giuseppe Garbin. Un lungo approfondimento, redatto da Michele Tomaselli, illustra la vita di Franco Sclauzero, scultore di Terzo d’Aquileia, noto soprattutto alle cronache locali per aver scolpito il monumento “Al Fante Austriaco” sulla sponda sinistra del fiume Ausa. Infine, Luca Bidoli ci racconta il fascino delle prime librerie che frequentava.
I ricordi di Mario Burba e di Claudio Zuliani, recentemente scomparsi, chiudono la trattazione degli articoli. Anche questo numero è arricchito dalle rubriche che caratterizzano la rivista: la rassegna bibliografica e le attività di “Cervignano Nostra”, puntuale resoconto offerto ai soci e alla cittadinanza sulle iniziative realizzate.